Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 18 nr. 160
dicembre 1988 - gennaio 1989


Rivista Anarchica Online

Malatesta a Napoli
di Paolo Finzi

Facciamo un salto indietro: da Napoli a Tokyo. "Malatesta a Tokyo" è il titolo di un articolo apparso su "A" 100 (maggio 1982). Misato Toda, giapponese, docente all'Università delle Donne a Tokyo, racconta del suo "incontro" con Malatesta in un giardino della capitale nipponica. Era il 1972: Malatesta era morto da quasi un quarantennio e l'incontro fu con un suo scritto, tradotto in giapponese e pubblicato sotto forma di opuscolo.
Misato restò colpita da quello scritto e decise di conoscere quell'anarchico italiano che scriveva cose così interessanti. Scoprì così che era morto. Decise comunque di approfondire la conoscenza del suo pensiero, tramite i suoi scritti. E, a tal fine, si mise a studiare la sua lingua, l'italiano.
Nel '76 Misato viene per la prima volta in Italia: legge una comunicazione al Convegno internazionale di studi su Bakunin, che si tiene a Venezia.
Da allora ritorna più volte in Italia. Ottiene una borsa di studio biennale, nell'ambito degli scambi culturali italo-nipponici, presso l'Istituto di Storia del Risorgimento e dell'Età Contemporanea della Facoltà di Lettere dell'ateneo napoletano.
Il volume Errico Malatesta da Mazzini a Bakunin, fresco di stampa per i tipi di Guida Editori (Napoli 1988, pagg. 142, lire 28.000), è il risultato di un biennio di appassionate e rigorose ricerche storiografiche.
Della vita politica di Malatesta vengono presi in considerazione i primi passi, il primo periodo - dal suo primo arresto (1868), all'età di quindici anni, fino alla preparazione del congresso di Mirandola-Bologna della Federazione Italiana dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (gennaio-marzo 1873). La ricostruzione di Misato è molto efficace, perché al costante e dettagliato riferimento a molteplici fonti archivistiche e documentaristiche (come testimonia l'imponente apparato di note, di taglio tipicamente "accademico") si accompagnano la volontà e la tensione dell'autrice nel "ricostruire" e nel trasmetterci la dimensione umana di quegli avvenimenti.
È la stessa Misato, nella sua prefazione, a spiegare che per quanto riguarda il nostro metodo di ricostruzione del mondo di Errico Malatesta, abbiamo voluto tenere in considerazione, nel descrivere i fenomeni, il modo in cui Malatesta stesso li vedeva e con gli occhi e con il sentimento. Perché solo così, crediamo di poter capire una vita complessa, senza pregiudizi o parzialità.
Errico Malatesta (1853-1932) - scrive sempre Misato in apertura della stessa prefazione - aspirava a realizzare, tramite l'umana volontà e l'amore, il mondo dell'Umanità, in cui tutti potessero vivere in libertà, nel senso sia politico che economico, sia culturale che spirituale, e a questo dedicò tutta la sua vita; fu un anarchico internazionalista, vissuto in un'epoca assai difficile e assai drammatica.
Con la sua grande carica di umanità, con la finezza data dall'abitudine alla riflessione profonda, "filosofica" sui grandi temi dell'esperienza umana, e soprattutto con la sua forte simpatia (nell'accezione originaria del termine di "comune sensibilità") con il pensiero di Malatesta, Misato è andata ben oltre la pur significativa ricostruzione di un periodo poco conosciuto della vita della figura tutt'oggi centrale dell'anarchismo.
Ha saputo trasmetterci il nucleo del messaggio malatestiano: il sentimento e l'aspirazione alla libertà.